Oleg Kulik. Museum of Nature or New Paradise

Oleg Kulik, Zebras, dalla serie New Paradise, 120X144 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Wolf, dalla serie New Paradise, 119X272 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Tiger - the hunter, dalla serie New Paradise, 120X244 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Seals, dalla serie New Paradise, 120X162 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Seagulls, dalla serie New Paradise, 119X148 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Orangutang, dalla serie New Paradise, 119X132 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Monkeys, dalla serie New Paradise, 119X130 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Lions, dalla serie New Paradise, 119X238 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Leopards, 99x128 cm,  fotografia, tiratura 12, 2001
Oleg Kulik, Goats, dalla serie New Paradise, fotografia C-print, 119x157 cm, 2001
Oleg Kulik, Elks, dalla serie New Paradise, 119X189 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Eagles, dalla serie New Paradise, 119X 159 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Deer and Falcon, dalla serie New Paradise, 119X136 cm, fotografia c-print, 2001.
Oleg Kulik, Antilopes, dalla serie New Paradise, 119X160 cm, fotografia c-print, 2001.
O. Kulik, Pigs, 119x231 cm, fotografia, 2001

 

C’era una volta un grosso cane rosa, glabro, feroce, e dal naso fino. Era il cane di un vecchio re, temuto e rispettato, e quando i cortigiani, le dame e i dignitari dal volto serio si avvicinavano al re con le loro lusinghe e i discorsi forbiti il cane feroce ne sentiva il fetore e ringhiava, fremeva, era pronto a sbranare.

A lungo Oleg Kulik è stato il Grosso Cane Feroce dell’Arte Contemporanea, pronto a scattare al primo odore di adulazione, lusinga ed acqua di rosa… Il 27 marzo 2007 la Galleria Nina Lumer inaugura la prima mostra personale in Italia di Oleg Kulik, Museum of Nature or New Paradise. Oleg Kulik è nato a Kiev nel 1961, vive e lavora a Mosca e dalla fine degli anni ’80 si è distinto nel contesto artistico internazionale come uno dei più radicali e profondi artisti contemporanei. Il contesto russo sovietico e post-sovietico dal quale Oleg Kulik emerge può fornire una chiave di lettura per la comprensione delle sue scelte artistiche, che richiamano quell’atteggiamento dionisiaco di identificazione tra uomo e animale, vita e arte proprio della generazione dei simbolisti prerivoluzionari espresso dal credo “la vita come opera d’arte”. Ma il messaggio di Oleg Kulik rimane universale. “Un problema cruciale della società contemporanea è il conflitto tra cultura e natura; – dice Kulik – l’uomo ha sconfitto la natura, confinandola nelle sale dei musei come un trofeo. Queste sono le conseguenze della civilizzazione. Ma io non voglio incontrare la natura solo in un museo zoologico, il mio compito è di restituire all’uomo la sua origine animale”. Alla Galleria Nina Lumer sarà esposta la serie di fotografie Museum of Nature or New Paradise, in cui Kulik ricostruisce l’immagine di un paradiso perduto attraverso la convivenza di figure umane e naturali. Nelle foto scattate ai paesaggi dipinti e agli animali imbalsamati di un museo zoologico compaiono figure nude come fantasmi riflessi sul vetro delle teche. Attraverso la franchezza e la nudità di queste immagini Kulik ci fa sentire grossi cani davanti alla sua arte, ci porta a interrogarci sulla nostra natura bestiale: “possiamo prevedere i terremoti come un pesce d’acquario, sentire gli odori come un cane, o conoscere i segreti delle dinamiche sociali come le formiche e le api?”